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FàMaschere

  • Fabbricazione di una maschera

    Genesi de... "La Maschera": artisti all'opera!

  • Federico e maschera

    Ti conosco, mascherina!

  • Maschere in cuoio

    "Guai a chi non sa portare la sua maschera" L. Pirandello

    Carta d'identità

    • nome

      Fàmaschere, alias Alessandra Ceccarelli e Federico Gargagliano

    • località

      Urbino (PU)

    • professione

      Mascherai

    • passioni

      Amiamo e pratichiamo il teatro, l'artigianato, le rievocazioni storiche, gli antichi mestieri, la commedia dell'arte, le percussioni, le acrobazie circensi. Federico è anche trampoliere!

    FàMaschere: “Quando il primo uomo si rispecchiò sulle acque del primo fiume, allora nacque la maschera.”

    ( Otello Sarzi, burattinaio)

    Le origini della maschera si perdono nelle notti dei tempi, ha origini mitiche ed ancestrali e sviluppi moderni; un oggetto che ha attraversato il flusso del tempo e delle geografie, si trova ad avere una fruizione molto particolare: i rituali e le feste, il mondo del teatro e dell'attore...
    Dal bisogno teatrale di poter lavorare sotto maschera, è nata per noi la volontà e la voglia di crearne delle proprie, personalizzate, da poter usare in scena: partecipando a stage teatrali e di costruzione delle maschere, incontriamo Giorgio De Marchi, grande “mascheraro” vicentino che ci accoglie con entusiasmo, trasmettendoci segreti e passioni proprio come in quelle “scole grandi” e fucine di storie di un tempo.
    Il lavoro inerente alla maschera acquisisce, da quel momento, un altro significato: la sua origine, i suoi valori culturali e la stretta relazione tra costruzione e utilizzo, diventano i nostri punti saldi.

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      Presentazione Opere Materiali e Tecniche Partecipazioni e collezioni Video

      Presentazione

      Presentazione

      Federico, proveniente da Venezia, incontra Alessandra ad Urbino, all'interno della compagnia "*I Commedianti*": la produzione e lo studio del gruppo si concentra sulla figura del buffone e del clown e sull'autoproduzione di ogni attrezzo scenico.
      Da quel momento, il teatro prende sempre più spazio nella loro vita: i laboratori di formazione si susseguono costantemente, dal comico Beppe Chirico, al grande Marcell Marceau, da Philippe Radice a Sandra Cavallini.
      Il passaggio, però, dal "mondo del fare spettacolo", al "dietro le quinte", avverrà grazie all'incontro con Giorgio De Marchi, maestro mascheraio vicentino, con cui Ale e Fede hanno lavorato a stretto contatto per alcuni anni (e che seguiranno dal Brasile alla Francia) in allestimenti di mostre e come assistenti di laboratorio, sino alla cooproduzione di due collezioni: “*Memoria, linguaggio e metamorfosi*“ e “*Dal teatro di commedia al naso rosso*”.
      Federico si laurea nel 2006, presentando la tesi di laurea in Conservazione dei beni culturali “*Manuale minimo sull'arte della maschera in cuoio*”, e con Alessandra fonda l'associazione culturale "*Circateatro*". La compagnia entra nell'orbita delle rievocazioni storiche, della commedia dell'arte contemporanea e del circo e mette in scena le maschere in ogni tipo di spettacolo, dalle parate, al teatro di figura, sino all'ultima produzione, con grandi maschere strutturate, per “*La discesa dei Nibecorti*".
      Nel 2008 viene creato il marchio *FàMaschere*: da allora Alessandra e Federico comunicano la loro giocosa voglia di creare e approfondire il mondo della maschera attraverso mostre, allestimenti per festival, laboratori dimostrativi, didattici ed intensivi, fino a personalizzazioni ad hoc per attori.

      Opere

      Opere

      I manufatti di Alessandra e Federico sono delle vere opere d’arte, non solo per la qualità dei materiali usati e delle tecniche adottate nella loro realizzazione, ma anche per il fatto che le loro non sono le classiche “maschere tradizionali”: sono degli “unicum”, poiché ognuna è il risultato di una rivisitazione, personale e contemporanea, dei personaggi cari alla tradizione.

      Ad esempio, per la figura del clown, Alessandra e Federico hanno immaginato diversi “tipi” di clown, ognuno con un preciso carattere distintivo. Stesso discorso per i grandi classici della commedia dell’arte, come Arlecchino e Pulcinella: i soggetti delle loro creazioni, pur mantenendo i tratti caratterizzanti delle maschere tradizionali, si contraddistinguono per la loro reinterpretazione: un cambio di colore o un accessorio diverso concorrono a creare un nuovo personaggio. Non mancano le ideazioni di nuovi personaggi, come, ad esempio, le figure dei Custodi, maschere che fanno riferimento ai riti di iniziazione, legate a tradizioni ancestrali. 

      La scelta dei materiali con cui produrre ogni singola opera è sempre ragionata ed assume un significato simbolico, atto a rafforzare il carattere della maschera.

      Sono creazioni originali e di pregio, confortevoli per essere indossate, belle anche come oggetti d’arredamento.

      Materiali e Tecniche

      Materiali e Tecniche

      Dai più semplici e comuni materiali, quali argilla, cuoio, cere e colle, inizia un viaggio nella materia, alla ricerca di una struttura frutto dell’immaginazione. La costruzione di una maschera è un viaggio tra arte e artigianato, che va a sondare binomi come anima e corpo, forma e sostanza...

      Le tecniche impiegate da Famaschere per la realizzazione delle maschere, sono quelle che si adottarono centinaia di anni fa, quando ogni cosa era prodotta all'interno della bottega o “scola”,  dall'attrezzistica per il lavoro, ai collanti, dai colori ai materiali per le rifiniture.  

      Dopo aver costruito un calco-matrice, utilizzando legni, plastiche, argille, gessi, si giunge alla realizzazione di una maschera in cuoio attraverso la tecnica della battitura, utilizzata dai "maschereri", che già nel 1400 venivano citati all'interno delle botteghe o “scole“ grandi veneziane e che nell'arco di due secoli si diffusero in tutta Italia ed  Europa.  

      Il cuoio adatto a questo tipo di lavorazione deve avere la particolarità di assorbire bene l'acqua, quindi, non deve essere cerato o impermeabilizzato, deve avere uno spessore che va dai 2 ai 5 millimetri e deve essere trattato il meno possibile. Il cuoio ha, nella sua struttura, una specie di "memoria", che consente di effettuare pieghe e lavorazioni che rimarranno ferme e non si modificheranno nel tempo. Ad avere queste caratteristiche è il cuoio conciato da una vacchetta (mucca giovane) e di questa, si utilizza la parte della spalla (spalletta) o della groppa (groppetta). Questo cuoio può essere ottenuto attraverso diverse tecniche di conciatura: concia vegetale, concia al sodio (molto dura), e concia al tannino. Dopo essere stato bagnato, il cuoio viene applicato al calco, sul quale viene modellato con la forza di braccia e mani che impugnano il più semplice degli attrezzi: un legnetto di bosso; poi si lascia asciugare ed infine viene dipinto con cere colorate con aniline e spezie.  

      La colorazione avviene tramite pennello, di varie dimensioni a seconda di ciò che si ha intenzione di dipingere. L'importante è che il cuoio assorba il colore: deve essere cuoio colorato, questo perché se il colore non è assorbito, viene a ricoprire la maschera come un film leggero, che può essere facilmente asportato, anche con un semplice graffio. Finita la colorazione se ne attende l'asciugatura, per due o tre ore, e poi si strofina con un panno di cotone tutta la maschera: questo che all'apparenza sembra un semplice passaggio di pulizia, in realtà serve a tonalizzare la maschera e ad eliminare tutte le piccole imperfezione di colorazione. Lo strofinamento della maschera sfuma tutti i colori, attenuando i passaggi cromatici tra una zona e l'altra.

      Il carattere delle maschere può essere accentuato da vari e diversi particolari, come cappelli, ciuffi o campanelli...

      Grande importanza ha l’utilizzo del cuoio, che noi chiamiamo seconda pelle: nutriamo un profondo rispetto per il materiale, infatti, è importante il valore intrinseco tra "ciò che è stato" e "cosa è ora": il cuoio era un animale, che, sacrificandosi, si reincarna in una maschera e la maschera, in simbiosi con un corpo-attore, farà risorgere a "nuova" vita l'animale. 

      Il cuoio non è, quindi, solo una seconda pelle, ma infiniti modi di vedere un bisogno psicologico dell'uomo, il filo vita-morte e tradizione-innovazione. 

       "Il manufatto così ottenuto, guarda alla realtà contemporanea strizzando l'occhio al passato." 

       

      Partecipazioni e collezioni

      Partecipazioni e collezioni

       

      • 2010 “Commedia dell'arte classica”  La maschera

      • 2012 “Maschera tra rito e rappresentazione”: Partecipazione alla selezione Effetto Arte di Palermo, festival di pittura, scultura e grafica.

      • 2013 “Animali mitologici”  Dall'animale reale al suo valore simbolico.

      • 2015 “Memoria, linguaggio e metamorfosi“: Trasfigurazioni della matrice.

      • 2016 “Dal teatro di commedia al naso rosso”: La piu' piccola maschera del mondo nasconde un segreto.

      • 2016 “La discesa dei Nibecorti”: Nani vichinghi alla conquista.

      • Gruppo organizzatore “Festival Mascàra“ a Urbino, in occasione della Giornata Mondiale della Commedia dell'Arte.

      Video

      FàMaschere: genesi de..."La maschera".

      La vetrina di FàMaschere

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